Dopo che la Legge di Stabilità 2014 è stata approvata nella notte di martedì 26 novembre senza alcuna novità riguardo l’Imu, il timore che l’Imposta Municipale Unica sarebbe rimasta ha agitato la giornata politica del 27, fino a che, in serata, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha ufficialmente annunciato: “Il governo ha mantenuto l’impegno che aveva assunto di abolire il pagamento della seconda rata dell’Imu e ha contemporaneamente modificato lo statuto della Banca d’Italia con la rivalutazione delle quote secondo il documento dell’istituto reso pubblico qualche giorno fa“.
Il decreto Imu è stato approvato durante un Consiglio dei ministri convocato con urgenza non appena dalla Bce è arrivato l’”infomale via libera” alla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, fondamentali per garantire la copertura del mancato gettito dell’imposta, che Saccomanni ha stimato dell’ordine di “2,150 miliardi, compresi gli immobili strumentali agricoli“. Benché al momento “i dettagli del decreto” siano ancora “in fase finalizzazione“, il ministro ha comunque aggiunto che la cifra corrispondente al saldo Imu sarà coperta con capitali bancari, provenienti per un terzo da “anticipi sull’imposizione del risparmio amministrato“ e per due terzi da “aumenti di anticipi su Ires e Irap, a fronte di un aumento delle aliquote che graverà solo per un anno sulle Banche”
“Il decreto elimina la seconda rata dell’Imu sulla prima casa per tutti, per i fabbricati rurali e i terreni agricoli per la parte coltivata“, ha spiegato quindi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, chiarendo poi che “la scadenza per il pagamento degli acconti fiscali slitta al 10 dicembre“.
Il ministro Saccomanni, infine, si è congedato promettendo “una misura, che stiamo determinando, di azzeramento del coefficiente di rivalutazione dei redditi dominicali dei terreni per gli imprenditori agricoli professionali“, che esclude dunque il ritocco verso l’alto delle aliquote Imu, e garantendo l’impegno del governo “ad affrontare il problema da un punto di vista più strutturale nell’ambito della legge di stabilità per il 2014“.
